Costruito con materiali inediti e recuperati presso l’Home Movies-Archivio Nazionale del film di famiglia (www.homemovies.it), il film documentario Il Treno va a Mosca è stata la rivelazione del 31° Torino Film Festival, nel 2013. Sono i filmati 8mm del barbiere comunista Sauro Ravaglia, della romagnola e rossa Alfonsine, a condurci nel passato e nella storia di un paese che aveva energia, curiosità, intelligenza e voglia di vivere. Insieme ai filmati amatoriali di Sauro, vi sono anche quelli degli amici Enzo Pasi e Luigi Pattuelli, girati a partire dagli anni ’50 e anch’essi conservati da Home Movies. Un’appassionata ricostruzione, uno sguardo unico su un’epoca, un viaggio nello spazio e nel tempo, un ripercorrere una memoria spesso ignota o ignorata.
Siamo nel 1957, in un’Italia del dopoguerra che ha voglia di vivere e conoscere. Per il protagonista Sauro, come per molti “compagni” progressisti della sua generazione, è l’anno del Festival della Gioventù Socialista, unica e irripetibile occasione di visitare la lontana e sognata Mosca, dove si tiene. Chi vi ci si reca in treno chi, si dice, pure in bicicletta.
CONTINUA A LEGGERE…
http://www.ferraraitalia.it/una-russia-che-non-ce-mai-stata-e-unitalia-che-non-ce-piu-48233.html